XI Congresso Nazionale Coordinamento SPDC

Reportage di Silvia Fortunato

Si è appena concluso l’undicesimo appuntamento del Coordinamento degli SPDC.
Tre giornate ricchissime di argomenti cari alla psichiatria tout court, simposi e letture magistrali che da sole avrebbero potuto riempire le giornate di confronto professionale a livello nazionale.
Da neo consigliere della S.I.S.I.S.M. ho voluto ingerire a livello di conoscenze ed esperienze tutto quello che potevo. Nei prossimi giorni sedimenterò le sollecitazioni che mi sono arrivate ma come una bulimica ho bisogno di far emergere le considerazioni istintive di queste giornate.
Intanto l’emozione di ritrovarsi in presenza finalmente, in una città, Bergamo, dove tutto è iniziato nel 2020.
Una città, la prima italiana, che è stata purtroppo la protagonista indiscussa della emergenza sanitaria, il luogo principe dove ha toccato il suo culmine la pandemia (come dimenticare le bare di Bergamo del 19 marzo 2020).
Tra le relazioni che mi preme sottolineare spiccano sicuramente quelle della nostra società scientifica che si è dimostrata all’altezza della sfida.
Con orgoglio e un pizzico di vanto vi porto l’attenzione sul SPDC di Foggia in cui il collega Dr.Ianzano ci ha illustrato la sua esperienza tra vecchie criticità, nuove utenze e nuovi bisogni.
La relazione successiva del Dr. Davì, ci ha trasportato nel suo possibile modello di SPDC no restraint al tempo del covid in Trentino, facendoci rivivere i momenti pre covid; passando dalle riorganizzazioni emergenziali create dalla sera alla mattina e rafforzando la rete tra operatori di territorio, ospedale e utenti. Abbiamo potuto capire dalle sue parole anche cosa succedeva in Friuli, a Trieste, grazie alla relazione della Dr.ssa Babich.
Con il Dr. Simula si è potuto ascoltare come la Sardegna, che sembrava essere così lontana dalla pandemia nella prima ondata, si sia invece dovuta confrontare con l’angoscia, lo stress e la paura degli operatori. Soprattutto evidenziando l’approccio infermieristico ai comportamenti a rischio all’interno degli SPDC.
Di notevole contributo alla valorizzazione infermieristica la relazione della Dr.ssa Tanzi, che ha trasmesso a tutta la platea, il potere e la forza della passione che deve essere leva per i giovani e futuri colleghi. Ci ha ricordato le teoriche dell’infermieristica e sopratutto ha introdotto il modello del Primary Nursing dove l’infermiere riveste un ruolo fondamentale.
L’esempio della realizzazione in un SPDC lo ha portato la Dr.ssa Paganini di Pavia. Il modello è stato introdotto nel suo reparto dallo scorso aprile e le prime reazioni del personale infermieristico sono state quelle di sentirsi al centro della cura e di poter fare la differenza per soddisfare i bisogni dei pazienti.
Le relazioni hanno acceso di interesse e senso di appartenenza alla professione tutta l’aula.
Molti gli interventi e tutti concordi nel ribadire che mai come ora l’infermiere di salute mentale trova la sua naturale collocazione anche attraverso la stesura del nuovo codice deontologico del 2019, quando cita all’art.4 che la relazione è tempo di cura.
Nella sala erano presenti anche tanti medici che hanno apprezzato sia le relazioni che gli interventi e con cui abbiamo potuto confrontarci.
E infine stamattina l’intervento conclusivo del Dr. Moro che come presidente della società scientifica ha portato alla Tavola Rotonda, proposte migliorative per la professione infermieristica e per tutta l’equipe multiprofessionale nelle puntualizzazioni su ruolo e funzioni dell’Infermiere in Salute Mentale e sui tavoli nazionali dove siamo stati chiamati a collaborare.
Ecco cosa significa essere presenti come società scientifica all’interno di congressi. Dare la voce anche ad altri professionisti perché nella cura del malato non ci sono solo i medici ma esistono anche le altre professioni sanitarie, tutte con le loro caratteristiche e peculiarità.
Questo viaggio mi ha arricchito e mi ha confermato quanto ho imparato dalla mia esperienza professionale.
Motivazione e formazione sono alla base del vero cambiamento del paradigma e sta a noi portare avanti queste tematiche.

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